Dilagano le proteste a Cuba, in un clima quasi da guerra civile. Si registrano manifestazioni in tutto il Paese, a La Havana, Cardenas, Holguin, Camaguey e Santiago. Ovunque scontri con la polizia. La gente scende in piazza per i prezzi troppo alti, per le code esasperanti nei supermercati, per una crescente disoccupazione e una preoccupante mancanza di medicinali, con  i casi di Covid che continuano a salire e ad esasperare gli animi.

Proteste per strada\u00A0(foto Tellini)
Proteste per strada\u00A0(foto Tellini)
Proteste per strada (foto Tellini)

La crisi economica è inoltre acuita da un embargo spietato, che dura da decenni e che l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ulteriormente inasprito. E sono proprio gli Usa ad essere il bersaglio principale del presidente cubano Miguel Diaz Canel. "I disordini sono fomentati da mercenari al soldo degli Stati Uniti - afferma - Ma a Cuba ci sono anche tanti rivoluzionari disposti a scendere in piazza e difendere l'autonomia di Cuba. I mercenari dovranno passare sopra il nostro cadavere". Parole di fuoco.

Nel frattempo da ieri il governo cubano ha oscurato tutti i social. Segno di una situazione molto delicata. Forse la più grave che il Paese caraibico sta attraversando dopo la rivoluzione castrista.
 

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