Nelle zone terremotate della Croazia non si ferma l'attività sismica, andata avanti senza sosta dopo la violenta scossa di magnitudo 6.4 del 29 dicembre che ha devastato Petrinja e altri piccoli centri a una cinquantina di km a sud di Zagabria.

Nella notte, riferiscono i media regionali, si sono registrate almeno quattro scosse di media intensità.

E anche alle 9.15 di stamane la terra è tornata a tremare per un sisma di magnitudo 3.5, con epicentro 18 km a ovest di Sisak. Poco prima, intorno alle 9, la scossa era stata più debole, di magnitudo 2 ed epicentro 21 km a sudest di Varazdin.

Le popolazioni interessate dal sisma hanno trascorso nuovamente la notte all'aperto, per strada o nelle auto, preferendo non allontanarsi dalle loro case distrutte o danneggiate, nell'attesa dell'arrivo di tende e container.

I responsabili delle squadre di soccorso hanno fatto sapere che nelle zone colpite ci sono sufficienti generi alimentari, e quello di cui si ha più bisogno sono tende, stufe per riscaldarsi, brandine, indumenti caldi.

Nelle zone colpite stanno affluendo aiuti da numerosi Paesi europei, Italia compresa, che ha inviato un'unità della protezione civile.

Il bilancio riferito finora dalle fonti ufficiali in Croazia - autorità e media - è di sette morti e una trentina di feriti, diversi dei quali in gravi condizioni.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata