La Cina ritiene che "per risolvere" la questione della crisi Ucraina sia necessario "tornare ancora al punto originale del Nuovo accordo di Minsk", mentre "tutte le parti dovrebbero abbandonare completamente la mentalità della Guerra Fredda e formare un meccanismo di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile attraverso negoziati".

Il ministro degli Esteri Wang Yi ha affermato, in un colloquio telefonico con il segretario di Stato Usa Antony Blinken, di considerare "le ragionevoli preoccupazioni della Russia in materia di sicurezza" che "dovrebbero essere prese sul serio e risolte". 

Wang, secondo una nota diffusa dal ministero degli Esteri cinese, ha rimandato all'accordo di Misk "approvato dal Consiglio di sicurezza dell'Onu", che "è un documento politico fondamentale riconosciuto da tutte le parti e dovrebbe essere attuato efficacemente".

Il ministro ha affermato, nel colloquio avuto questa mattina, che la sicurezza di un Paese "non può essere a scapito di quella di altri" e che "la sicurezza regionale non può essere garantita rafforzando o addirittura espandendo i blocchi militari".

La Cina, inoltre, chiede "a tutte le parti di mantenere la calma e di astenersi dal fare cose che stimolino la tensione e promuovano la crisi". 

PROSSIMI PASSI – Ieri Stati Uniti e Nato hanno inviato le loro risposte e controproposte alla Russia, che chiedeva maggiori garanzie sulla presenza delle truppe del Patto Atlantico vicino ai suoi confini. Ora la palla passa ancora a Mosca, che nei prossimi giorni avrà colloqui col presidente francese, Emmanuel Macron, con il segretario di Stato americano, Antony Blinken, e con il ministro degli Esteri britannica, Liz Truss.

Il messaggio inviato dalla coalizione è chiaro: l’Ucraina deve poter scegliere i propri alleati senza alcuna ingerenza o minaccia esterna.

Nelle scorse ore il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha illustrato il punto di vista dell’Alleanza, con tre “punti imprescindibili” per la ripresa di un serio dialogo che porti a una de-escalation: “Innanzitutto – ha esordito – dovremmo ristabilire i nostri rispettivi uffici a Mosca e a Bruxelles. Secondo, dovremmo fare pieno uso dei nostri attuali canali di comunicazione militari per promuovere la trasparenza e ridurre i rischi e cercare anche di creare una linea di comunicazione civile per le emergenze. Terzo, dovremmo consultarci sui modi per prevenire incidenti in aria e in mare e impegnarci nuovamente a rispettare pienamente gli impegni internazionali sulle armi chimiche e biologiche. Infine, dobbiamo avere una conversazione seria sul controllo degli armamenti, comprese le armi nucleari e le armi a medio e corto raggio a terra. Queste aree rappresentano un’agenda per un dialogo significativo. E ho invitato gli alleati e la Russia a una serie di incontri per affrontare tutte queste questioni in modo più dettagliato nel Consiglio Nato-Russia. Gli alleati sono pronti a incontrarsi il prima possibile”.

(Unioneonline/v.l.)

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