L'India apre alla vaccinazione per tutti gli adulti nel Paese, nel tentativo di fermare l'impennata esponenziale di casi di Covid-19, arrivata nelle ultime ore ad un totale di quasi 20 milioni di casi. Lo riferisce il Guardian.

Si tratta di un'impresa titanica per la popolosa India, dove soltanto una piccolissima parte della popolazione può permettersi l'accesso a strutture private per ottenere il siero anti-Covid.

Gli stati e il governo federale avranno così il compito di vaccinare 900milioni di cittadini.

Secondo l’ultimo conteggio della Johns Hopkins University i contagi totali in India sono 19,57 milioni e sono 3.689 le vittime soltanto nelle ultime 24 ore.

La comunità internazionale si è mobilitata in massa per inviare respiratori e altre forniture mediche, in un disastro sanitario che è in realtà del tutto sottostimato, a causa dei pochi test e del mancato conteggio delle persone che muoiono da sole in casa, specialmente nelle remote zone rurali.

Le cronache di queste giornate drammatiche sono fatte di ospedali al collasso, carenza di posti letto ed ossigeno, e cimiteri pieni, tanto che i cadaveri vengono bruciati in strada. Di fronte a questo l'India ha accettato l'aiuto internazionale. Per la prima volta dopo tanti anni, rinunciando così ad una tradizione politica di autosufficienza, oltre quaranta Paesi (dagli Stati Uniti alla Francia, dalla Russia alla Gran Bretagna all’Italia) hanno inviato o promesso forniture di emergenza, a partire dai respiratori.

Ora il problema è reperire le dosi: un paradosso, in un Paese che è il più grande produttore al mondo. 

(Unioneonline/v.l.)

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