Cosa succede dopo la morte di Sinwar? Hamas verso il “triumvirato”
Le seconde linee non sono pronte, si apre il rebus successione. Netanyahu e Biden: «Collaboriamo per il rilascio degli ostaggi»Hamas sopravviverà anche senza il suo leader Yahya Sinwar, ucciso a Gaza da Israele dopo più di un anno dal 7 ottobre del 2023. Ma come già successo per Hezbollah in Libano, il vertice del movimento islamico palestinese potrebbe rimanere, almeno per il momento, vacante, con una sorta di triumvirato pro tempore in attesa delle prossime fasi del conflitto con Israele. Con la quasi certezza dell'uccisione l'estate scorsa di Muhammad Deif, i tre nomi che circolano insistentemente come i possibili successori di Sinwar provengono da correnti di Hamas diverse e, per certi aspetti, contrapposti. E potrebbero, almeno in un primo momento, guidare l'organizzazione insieme.
C'è Muhammad Sinwar, 49 anni, fratello minore del defunto leader e considerato un altro oltranzista che si opporrebbe sia a un eventuale accordo con Israele e gli Stati Uniti per un cessate il fuoco sia a una riconciliazione con Fatah. Sinwar jr, più volte nel mirino dello Stato ebraico, è stato a lungo considerato il braccio destro del fratello tanto da ricevere l'incarico nel corso degli anni di coordinare i lavori per la costruzione della fitta rete di tunnel e bunker sotto la Striscia.
Un altro nome, che sembra ricevere i favori degli Stati Uniti e degli altri alleati di Israele nella regione, è quello di Khalil al Hayya, 63 anni, una delle figure più influenti rimaste in vita nell'ufficio politico di Hamas a Gaza. Di stanza in Qatar, è stato coinvolto nei negoziati per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi e gli osservatori lo ritengono una persona con cui è possibile instaurare un dialogo. Originario della Striscia, Hayya era salito di grado nel gennaio scorso quando a Beirut era stato ucciso da Israele Saleh Arouri, vice presidente del politburo del movimento.
C'è poi l'intramontabile Khaled Meshaal, 68 anni, originario della Cisgiordania e da anni rifugiatosi in Qarar. Meshaal, che aveva preceduto Haniye alla guida dell'ufficio politico di Hamas dal 1996 al 2017, non sembra però avere l'influenza e l'autorità di un tempo sui quadri operativi di Hamas e sui dirigenti rimasti a Gaza. Dietro a Meshaal, in Qatar, c'è una figura che potrebbe emergere in futuro: Fathi Hamad, ex membro della "sicurezza nazionale", considerato più oltranzista e anti-Fatah.
Intanto, dopo l’annuncio della morte di Sinwar, Joe Biden si è congratulato con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. I due leader hanno parlato di «come usare questo momento per portare gli ostaggi a casa e mettere fine alla guerra», riferisce la Casa Bianca. Secondo l’ufficio stampa di Netanyahu adesso i due leader «coopereranno per promuovere il rilascio degli ostaggi».
«Con la morte di Yahya Sinwar viene meno il principale responsabile del massacro del 7 ottobre 2023. La mia convinzione è che ora si debba iniziare una nuova fase: è tempo che tutti gli ostaggi siano rilasciati, che si proclami un immediato cessate il fuoco e che si avvii la ricostruzione a Gaza», ha dichiarato in una nota la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Continueremo a sostenere con determinazione ogni sforzo in questa direzione e per la ripresa di un processo politico serio e credibile, che conduca alla soluzione dei due Stati», aggiunge.
(Unioneonline/D)