Continua l’avanzata dei talebani in Afghanistan dopo il ritiro delle truppe Nato, i miliziani hanno conquistato anche la città di Faizabad nel nord del Paese.

E' la nona capitale provinciale a cadere nelle mani degli insorti in meno di una settimana. "Ieri notte tardi - ha riferito una fonte - i talebani hanno conquistato la città".

Mentre proseguono i combattimenti, parla il Mullah Muhammad Yaqoob, figlio maggiore poco più che ventenne del fondatore dei talebani afghani Mullah Omar. In un raro messaggio audio, ha esortato i miliziani a rispettare le case e le proprietà nelle città conquistate, a concentrarsi sulla "linea del fronte e combattere".

I talebani dovrebbero anzi garantire la sicurezza dei residenti, ha detto, aggiungendo che, “se il personale dell'esercito nazionale afghano si arrendesse, nessuno verrebbe ferito". “Gli effetti personali, i negozi all'interno dei mercati, gli ospedali e le banche non dovrebbero essere danneggiati e le loro attività dovrebbero continuare normalmente", ha aggiunto. 

BIDEN: “NESSUN RIMPIANTO” – Dagli Usa le preoccupazioni ci sono ma il presidente Joe Biden ha annunciato che non rimpiange “la decisione di ritirare le nostre truppe dall'Afghanistan". "I leader afghani – ha sottolineato – devono ora mettersi insieme e lottare per se stessi, per il loro Paese".

ALLARME RIFUGIATI – Sono intanto migliaia gli afghani che stanno fuggendo dalle città del nord catturate dai talebani, testimoniando di trattamenti brutali da parte degli insorti: corpi lasciati nelle strade, ragazze rapite per diventare spose talebane e giovani uomini costretti a combattere. Alcune città si sono arrese quasi senza combattere, ma dove c'è stata resistenza, chi è fuggito ha descritto scene strazianti: "Abbiamo visto corpi che giacevano vicino alla prigione circondati dai cani", ha raccontato una vedova di 26 anni fuggita da Kunduz domenica con i suoi sei figli mentre i talebani prendevano la città. L'Afp ha raccolto altre simili testimonianze, tutte in condizioni di anonimato per timore di rappresaglie.

Diverse organizzazioni umanitarie, tra cui l'Onu, affermano che sono stati compiuti possibili crimini di guerra su cui saranno aperte indagini. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni delle Nazioni Unite ha dichiarato che più di 359.000 persone sono state sfollate a causa dei combattimenti solo quest'anno. E l’Unione europea teme una nuova ondata di profughi dall'Afghanistan: un revival della crisi del 2015, quando oltre un milione di richiedenti asilo bussò alle porte dell'Europa, in fuga dall'inferno mediorientale.

(Unioneonline/D)

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