La Cina ha approvato gli emendamenti di modifica alla legge sulla Popolazione e la pianificazione familiare per consentire alle coppie di poter avere fino a tre figli.

Si tratta dell’ultima mossa del Governo contro il calo delle nascite e l'invecchiamento della popolazione.

Il via libera è maturato durante i lavori del Comitato permanente dell'Assemblea nazionale del popolo, il ramo legislativo del parlamento cinese, cominciati martedì e conclusisi oggi.

Lo Stato, secondo le nuove disposizioni rilanciate dall'agenzia Xinhua, "promuove il matrimonio e il parto all'età giusta, l'assistenza prenatale e postnatale", mentre ogni "coppia – la precisazione – può avere tre figli".

I SOSTEGNI – Il “pacchetto” include anche misure di sostegno per le famiglie di carattere finanziario, fiscale, assicurativo, educativo, abitativo, occupazionale e di altro tipo, che dovranno essere attuate con l'apporto del governo centrale e delle amministrazioni locali. 

Il terzo figlio non dovrà più affrontare restrizioni per ottenere un permesso di registrazione familiare, noto come “hukou”, o un posto nelle scuole, oppure pesare sulla richiesta di occupazione dei genitori. Saranno migliorati i servizi pubblici relativi alla pianificazione familiare, in particolare per l'educazione dei bambini, l'assistenza agli anziani, la sorveglianza e le previsioni demografiche.

Il nuovo quadro normativo era stato messo a punto il 26 giugno dal Comitato centrale del Pcc e dal governo centrale al fine di "migliorare le politiche sulle nascite per promuovere uno sviluppo demografico equilibrato a lungo termine".

La politica dei tre figli, invece, era stata annunciata il 31 maggio, appena poche settimane dopo i dati del censimento decennale al 2020 che aveva mostrato una popolazione cresciuta al tasso più lento dagli anni '50, a 1,411 miliardi, facendo salire i timori su una Cina verso l'invecchiamento prima di essere diventata ricca.

Nel 2016, invece, Pechino aveva ufficialmente abolito la ultradecennale politica del figlio unico a favore del limite portato a quota due, insufficiente a favorire una svolta soprattutto per il costo della vita sempre più alto.

I DATI – La Cina a fine 2020 ha avuto un tasso di fertilità di appena 1,3 bambini per donna, attestandosi agli stessi livelli di economie sviluppate come Giappone e Italia, molto al di sotto dei 2,1 necessari secondo i demografi per mantenere la popolazione a livelli stabili.

(Unioneonline/v.l.) 

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