Aria di golpe in Perù

Il Parlamento ha destituito il presidente Pedro Castillo con 101 voti a favore, sei contro e dieci astensioni e convocato la vice presidente Dina Boluarte per l'ufficializzazione della successione presidenziale. 

Poche ore prima l’ormai ex presidente, sempre più isolato, ha tentato di sciogliere il Parlamento dichiarando lo stato di emergenza. In un discorso alla nazione, ha annunciato la sua intenzione di convocare elezioni legislative e decretato l'introduzione del coprifuoco a partire da oggi fra le 22 locali e le 4 del giorno successivo.

Un drammatico annuncio formulato, ovviamente non a caso, alcune ore prima dell'inizio di una seduta del Parlamento in cui si sarebbe dovuta discutere una risoluzione riguardante la sua destituzione per "incapacità morale".

 Cinque ministri, per tutta risposta, hanno presentato le dimissioni per protesta contro Castillo tra cui il titolare del dicastero degli Esteri, Cesar Landa: «A fronte della decisione del presidente Castillo di sciogliere il Parlamento in violazione della costituzione e nel rigoroso rispetto delle mie convinzioni e dei valori democratici e costituzionali, ho deciso di presentare le mie dimissioni irrevocabili», ha scritto su Twitter.

Allo stesso modo si è espresso il ministro del Lavoro, Alejandro Salas, che pure ha annunciato le dimissioni «coerente con i miei principi e nel pieno rispetto della democrazia». A pochi minuti di distanza sono arrivate anche le dimissioni irrevocabili del ministro dell'Economia, Kurt Burneo, che ha denunciato "la violazione dello Stato di diritto». Non sono tardate infine ad arrivare anche le dimissioni del ministro della Giustizia, Felix Chero, e della ministra della Cultura, Silvana Robles.

La vicepresidente della Repubblica peruviana, Dina Boluarte, ha condannato la decisione del presidente Pedro Castillo di sciogliere il Parlamento: si tratta, ha denunciato, «di un colpo di stato che aggrava la crisi politica e istituzionale che la società peruviana dovrà superare nello stretto rispetto della legge». 

Castillo ha abbandonato con tutta la famiglia il palazzo del governo a Lima: secondo i media locali è stato arrestato sull’avenida Espana e trasferito in una caserma della polizia.

(Unioneonline/D)

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