Il direttore generale della Bbc, Tim Davie, e la direttrice dei servizi giornalistici, Deborah Turness, si sono dimessi dopo una settimana di polemiche che hanno investito l’emittente pubblica britannica, per la manipolazione delle immagini del discorso di Donald Trump nel gennaio 2021, per dare l’impressione che l’allora presidente, appena sconfitto alle elezioni, avesse direttamente incitato i suoi sostenitori a dare l’assalto al Campidoglio.

«Come tutte le organizzazioni pubbliche, la Bbc non è perfetta — ha detto Davie nel comunicato con cui annunciava il suo passo indietro —. In generale la Bbc sta facendo bene, ma sono stati commessi degli errori e come direttore generale devo assumerne la responsabilità finale».

Intanto è scattato il conto alla rovescia sull'ultimatum lanciato da Donald Trump all’emittente britannica: ultimatum affidato a uno studio legale della Florida, attraverso una lettera trapelata ieri in forma integrale, in cui gli avvocati del presidente americano intimano una ritrattazione pubblica in piena regola entro venerdì, e riparazioni concrete da parte dell'emittente, pena una querela giudiziaria con pretesa d'indennizzo monstre "non inferiore al miliardo di dollari" che dovrebbe essere depositata di fronte alla giustizia Usa.

Uno scenario che il governo laburista di Keir Starmer sta provando in tutti i modi ad allontanare, oscillando fra sollecitazioni al servizio pubblico ad assumere le proprie responsabilità - in modo da cercare di placare l'ira dell'alleato d'oltre oceano, senza guastare i buoni rapporti cuciti fra sir Keir e The Donald - e difesa d'ufficio della tv di Stato, vista come "un'istituzione" nazionale.

«Dobbiamo lottare per difendere il nostro giornalismo», è sbottato al momento dei saluti il direttore generale uscente della Bbc.

(Unioneonline)

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