Boom di contagi in Svizzera: "Terapie intensive negate ad anziani in caso di sovraffollamento"
I protocolli per trattare i malati gravi, mai utilizzati ma che ora tornano d'attualità con la recrudescenza dei contagiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Con l'impennata di contagi (ieri 6.592) in Svizzera si torna a parlare del protocollo medico per affrontare un eventuale sovraffollamento delle terapie intensive. Linee guida approvate a marzo e mai applicate, che tornano d'attualità oggi che il Paese si trova di fronte a un forte incremento dei casi di Covid-19.
Le norme prevedono che in caso di scarsità di posti il medico può decidere di non accogliere "persone che hanno un'età superiore agli 85 anni" e over 75 che presentino una delle seguenti patologie: "cirrosi epatica, insufficienza renale cronica, insufficienza cardiaca di classe Nyja superiore a 1 e sopravvivenza stimata a meno di 24 mesi".
Un protocollo di otto pagine intitolato "Pandemia Covid-19: triage dei trattamenti di medicina intensiva in caso di scarsità di risorse".
"A causa della rapidità di diffusione del SarsCov2 si è venuta a creare una situazione straordinaria che determinerà un massiccio afflusso di pazienti negli ospedali per malattie acute, se le risorse a disposizione non sono sufficienti occorre prendere decisioni di razionamento", si legge nell'introduzione.
(Unioneonline/L)