Juana Rivas, la donna condannata in Spagna a due anni e mezzo di reclusione per aver sottratto i due figli al padre, l'italiano Francesco Arcuri, è passata agli arresti domiciliari quattro giorni dopo essersi presentata volontariamente in un centro penitenziario di Granada per scontare la pena. Lo riporta l'agenzia di stampa Efe, che cita fonti del centro e il legale della donna.

La decisione di concedere i domiciliari a Rivas è stata presa dall'autorità penitenziaria spagnola tenuto conto di diverse attenuanti. Si tratta, anzitutto, di una condanna inferiore ai cinque anni per un un reato commesso più di tre anni fa. Inoltre, Rivas non aveva precedenti penali e si è consegnata volontariamente una volta conosciuto l'ordine di arresto emesso contro di lei.

La struttura in cui è stata reclusa venerdì scorso non è un carcere convenzionale, bensì un centro di reinserimento, dove le restrizioni della libertà dei detenuti sono meno dure.

Rivas, che ha vissuto per un periodo in Sardegna con Arcuri e i due figli, tornò in patria con i minori nel 2016. L'anno successivo, non rispettò il mandato della giustizia di riportare i figli al padre: rimase per un mese circa irreperibile insieme ai due minori, poi accettò di permetterne il ritorno in Italia.

Aveva giustificato il fatto di esserseli portati in Spagna con la necessità di proteggerli dal padre, che ha accusato diverse volte di maltrattamenti. Nel 2009 Arcuri è stato condannato dalla giustizia spagnola per questo motivo.

I due minori attualmente vivono con il padre in Italia, secondo i media iberici. Rivas ha chiesto l'indulto al governo spagnolo. 

(Unioneonline/v.l.)

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