Juana Rivas, una donna condannata in Spagna a due anni e mezzo di reclusione per aver sottratto i due figli al padre, l'italiano Francesco Arcuri, è entrata in un centro penitenziario di Granada per scontare la pena. Lo ha comunicato il suo avvocato, Carlos Aránguez, ai media iberici.

La struttura in cui ha fatto ingresso non è un carcere convenzionale, bensì un centro di reinserimento, dove le restrizioni alla libertà dei detenuti sono meno dure.

Rivas, che ha vissuto per un periodo in Sardegna con Arcuri e i due figli, tornò in patria con i minori nel 2016. L'anno successivo, non rispettò il mandato della giustizia di riportare i figli ad Arcuri: rimase per un mese circa irreperibile, poi accettò di permettere che i figli tornassero in Italia.

La condanna di Rivas è stata confermata in via definitiva dalla Corte Suprema spagnola ad aprile: l'alto tribunale ha dimezzato la pena decretata nei suoi confronti in un primo momento.

La vicenda che coinvolge Rivas e i suoi figli è stata al centro di una lunga diatriba giudiziaria tra la donna e il suo ex partner, Arcuri, condannato nel 2009 dalla giustizia spagnola per maltrattamenti nei confronti della donna. Lei aveva giustificato il fatto di essere tornata in Spagna con la necessità di proteggere i figli da lui. Nel 2016 lo denunció per di nuovo per maltrattamenti. I due minori attualmente vivono con il padre in Italia, secondo i media iberici. La donna ha chiesto l'indulto al governo spagnolo. 

(Unioneonline/v.l.)

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