Per contrastare l'avanzata della Russia in Ucraina, il presidente Usa Joe Biden sta prendendo in considerazione due nuove contromisure: punire la Cina per aver fornito tecnologia chiave a Mosca e, soprattutto, «revocare i limiti all'uso da parte dell'Ucraina delle armi a corto raggio"statunitensi per attaccare all'interno della Russia».

Lo sostiene il Washington Post. Il fatto che tali iniziative vengano ora prese in considerazione, sottolinea il quotidiano, dimostra la crescente preoccupazione dell'amministrazione Usa per la vulnerabilità dell'Ucraina sul campo di battaglia.

Se Joe Biden ci pensa, il governo polacco ha già tolto ogni limite alle armi fornite a Kiev, che, ha annunciato il viceministro della Difesa Cezary Tomczyk, «possono essere utilizzate per attaccare strutture sul territorio russo». Il primo ministro Donald Tusk ha annunciato il ripristino di una zona cuscinetto al confine con la Bielorussia su una fascia larga circa 200 metri dal confine di stato. Tusk ha annunciato l'utilizzo di «tutte le risorse necessarie» per proteggere il confine.

Anche Helsinki non pone alcun limite all’uso delle armi fornite a Kiev. La ministra degli Esteri Elina Valtonen: «La Finlandia non ha posto alcuna restrizione speciale sui suoi aiuti all'Ucraina, ma presuppone che il materiale venga utilizzato in conformità con il diritto internazionale. La Russia sta conducendo una guerra illegale di aggressione in Ucraina e l'Ucraina ha il diritto all'autodifesa secondo l'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Ciò include anche attacchi contro obiettivi militari nel territorio dell'attaccante necessari per l'autodifesa».

(Unioneonline/L)

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