Bakhmut, la città ucraina assediata dalle forze russe, piange l’ennesimo danno della guerra.
Già martoriata e in ginocchio, ha visto saltare in aria – per mano delle milizie di Putin – uno dei ponti principali che la univano al villaggio vicino di Khromove e ultima via di rifornimento. E la battaglia sanguinosa, condotta praticamente casa per casa, che infuria da settimane nel centro abitato non sembra giungere a una tregua. Lo ha riferito alla Cnn la polizia della regione di Donetsk.

La speranza delle autorità è quella di poter riparare il collegamento nei prossimi giorni perché è un’arteria vitale per l’evacuazione dei civili. Ma l’isolamento non è totale: i militari ucraini possono ancora accedere alla città attraverso strade sterrate e campi.

Secondo il fondatore del gruppo di mercenari russi Wagner, Evgeny Prigozhin, la città sarebbe stata praticamente circondata del tutto e – come riportato dai media russi – in un discorso video ha invitato il presidente ucraino Volodymir Zelensky a evacuare anziani e bambini

E il fantasma del nucleare torna prepotente sulla scena con le dichiarazioni vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov alla Conferenza sul disarmo a Ginevra secondo il quale Usa e Nato starebbero esasperando il conflitto, coinvolgimento che potrebbe portare a uno «scontro militare diretto tra potenze nucleari con conseguenze catastrofiche». «La Russia prende atto del percorso degli Stati Uniti verso l'aumento delle spedizioni di armi all'Ucraina e della tendenza dell'Ue a fare lo stesso», ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

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(Unioneonline/v.f.)

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