Alessandro Parini, 35 anni romano. Diplomato col massimo dei voti al liceo Massimo, si era dedicato agli studi giuridici ed era un avvocato che si occupava di diritto amministrativo.

Amava i viaggi e il Medio Oriente, come dimostra la sua pagina Facebook. E ieri sera proprio in uno di questi viaggi, a Tel Aviv, è stato ucciso in un’attentato compiuto con l’auto lanciata sulla folla sul lungomare della città israeliana.

Nell’attacco ci sono almeno sette feriti, tra i quali altri due turisti italiani, «non gravi» ha precisato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha parlato con il padre di Parini per esprimere vicinanza e cordoglio.

Anche la premier Giorgia Meloni ha manifestato il suo «profondo cordoglio» per la morte di Alessandro ed espresso «vicinanza alla famiglia della vittima, ai feriti, e solidarietà allo Stato di Israele per il vile attentato che lo ha colpito».

Parini era appena arrivato a Tel Aviv con un gruppo di amici, quando un’auto si è lanciata a folle velocità sul lungomare travolgendolo.

L’attentatore, uscito dalla vettura dopo che questa si è capovolta, ha anche tentato di sparare sulla folla ma è stato ucciso dalle guardie di sicurezza. L'identità dell'uomo non è ancora nota, in quanto l'auto su cui viaggiava era stata rubata a un arabo israeliano che, a un controllo, è stato trovato nella sua abitazione.

L’episodio ha riacceso la tensione, già molto alta in questi giorni, in Medio Oriente.

Hamas e la Jihad islamica non hanno mancato di manifestare la loro soddisfazione per l'attacco definito «un'operazione di alto livello».

(Unioneonline/L)

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