L'Isis ha rivendicato l'attentato compiuto due giorni fa in una moschea a Kabul che ha provocato oltre 50 morti e almeno 22 feriti. L'esplosione è avvenuta poco dopo la preghiera del venerdì nell'ultimo venerdì del mese di Ramadan nella moschea sunnita Khalifa Sahib, nella parte occidentale della capitale afghana.

"L'esplosione è avvenuta due ore dopo la preghiera del venerdì, mentre i fedeli stavano eseguendo rituali" nella moschea nel centro della capitale, ha detto il vice portavoce del ministero, Bismillah Habib.

Secondo il leader della moschea, Sayed Fazil Agha, un attentatore suicida si è avvicinato al gruppo di fedeli durante la preghiera e poi si è fatto esplodere.

I talebani, attraverso il portavoce Zabihullah Mujahid, hanno condannato l'esplosione, affermando che gli autori saranno trovati e puniti.

GLI ALTRI ATTACCHI – Sempre due giorni fa il gruppo jihadista Stato islamico dell'Iraq e del Levante - Provincia di Khorasan (Iskp, ramo afghano dell'Isis), ha rivendicato le due esplosioni a bordo di altrettanti minibus in cui sono morte almeno nove persone a Mazar-i-Sharif. La settimana scorsa una moschea sciita nella stessa città è stata sventrata da un micidiale attentato che ha provocato la morte di almeno 12 persone, e che pure è stato rivendicato dal Iskp.

Almeno 36 persone sono rimaste uccise in un altro attentato contro una moschea a Kunduz (nordest). Alcuni giorni prima, una bomba in una scuola maschile in un quartiere sciita di Kabul ha causato la morte di sei persone. 

(Unioneonline/D)

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