Un ordigno incendiario è stato fatto esplodere nella notte a Verona davanti al negozio del padre di Nicolò Veneri, uno dei cinque giovani arrestati per il pestaggio mortale del 28enne Nicola Tommasoli, avvenuto il primo maggio scorso. L'attentato, che non è stato rivendicato, ha provocato danni all'ingresso del negozio di macelleria equina di Giuseppe Veneri, in via Ponte Pietra. Sul fatto indagano gli agenti della Digos e della squadra mobile di Verona, che non escludono al momento alcuna pista. Nicolò Veneri, 19 anni, residente a Quinzano (Verona), era stato arrestato insieme a Federico Perini, che nel 2007 era stato anche candidato per Forza Nuova a Verona alle elezioni di circoscrizione. Gli altri accusati per l'omicidio preterintenzionale del designer veronese (che aveva rifiutato al gruppetto una sigaretta) sono Raffeele Dalle Donne, Guglielmo Corsi, e Andrea Vesentini. Proprio in questi giorni la Procura di Verona ha chiuso la fase delle indagini a carico dei cinque e - secondo indiscrezioni - si appresterebbe a chiedere il giudizio immediato in Assise.
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