Utilizzava il figlio come bersaglio – sia fisso che mobile – per il tiro con la balestra.

La sconcertante storia di maltrattamenti arriva da Sabaudia (Latina) ed emerge dopo l’arresto per spaccio di droga di quattro persone.

Il capo del sodalizio, 39 anni, è accusato dalla Procura di maltrattamenti sul figlio di appena nove anni.

Un gioco pericolosissimo, nel corso del quale il minore è anche stato colpito qualche volta. Il bambino è stato ripetutamente picchiato dal padre con una cinta di cuoio e insultato con l’epiteto di “infame” perché preferiva la mamma al padre (i genitori sono separati).

La ex compagna del 39enne e il bimbo sono assistiti da un’associazione anti-violenza. La madre del piccolo ha denunciato i maltrattamenti sul bimbo, primo di tre fratellini. Il minore, ascoltato in modalità protetta, ha confermato.

Il padre, ha detto, lo ha messo più volte contro una parete per poi scagliare le frecce. Unica “premura”, quella di mirare a gambe e ventre. Il piccolo a volte stava fermo, terrorizzato, a volte si muoveva e il padre aspettava che lui fosse in movimento per scagliare la freccia. In diverse occasioni è stato colpito, sentiva un gran dolore, piangeva e urlava.

Nel racconto fatto agli inquirenti il bimbo ha spiegato anche di aver visto più volte a casa del papà “veleno per topi”. In realtà era cocaina, la causa per cui l’uomo è finito in cella la scorsa settimana.

(Unioneonline/L)

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