Tv, è morto Mino Damato
E' morto venerdì pomeriggio il popolare giornalista e conduttore tv. Era nato a Napoli nel 1937. La tragica notizia è stata diffusa dai familiariPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dall'esperienza nella carta stampata all'impegno da inviato di guerra e alla conduzione di popolari programmi tv, il giornalista Mino Damato, il suo vero nome era Erasmo, morto venerdì pomeriggio a 73 anni, era sempre alla ricerca di sfide. L'ultima è stata la lotta contro l'Aids con l'adozione di una bambina romena, morta nel 1996, e la fondazione di una onlus per l'assistenza ai piccoli abbandonati e ammalati. Napoletano, nato nel 1937, giornalista professionista dal 1965, aveva lavorato nei giornali - in particolare per il Tempo, che lasciò dopo un litigio con il direttore di allora, Gianni Letta - e poi era entrato alla Rai nel 1968, diventando uno dei giornalisti di punta del Tg1 e realizzando reportage dalle zone di guerra, fra cui la Cambogia, il Vietnam, l'Afghanistan da dove tenne la prima diretta durante l'invasione sovietica.
BACKGROUND. Negli anni Settanta e Ottanta è stato autore e conduttore di programmi tv come "Avventura", "Racconta la tua storia", "In viaggio tra le stelle", che aprì la strada alla divulgazione scientifica dell'astronomia e dell'astrofisica. Ma la sua carriera di anchorman aveva preso il volo nel 1983 con l'approfondimento quotidiano di "Italia sera", condotto in collaborazione con Enrica Bonaccorti cui seguì la "Domenica in" del 1985-86 con Elisabetta Gardini, Gina Lollobrigida e il trio Lopez-Marchesini-Solenghi, con cui diede al varietà un'impronta più culturale e giornalistica, un taglio da approfondimento innovativo. Di quella edizione si ricorda anche la sua camminata sui carboni ardenti, che ispirò la parodia di Ezio Greggio "Mino D'Amianto" e una camminata su una pizza calda di Beppe Grillo. Approfondimento, cultura, ricerca e mistero sono stati gli ingredienti di "Alla ricerca dell'Arca", premiata con tre Telegatti.
L'USCITA DALLA RAI. Dopo la Rai, per Mino Damato è la volta di Telemontecarlo: qui è autore e conduttore di fra cui "I.T - Incontri televisivi", dove scoppiò la polemica per la messa in onda di una finta esecuzione di un condannato a morte sulla sedia elettrica. Su Tmc si ricordano anche i suoi Speciali Tg, alcuni ideati e condotti con Antonio Lubrano.
RITORNO DI FIAMMA. Damato era tornato alla Rai nel 1995 con "Sognando Sognando" programma poco fortunato sui sogni degli italiani, in prima serata su Raiuno, cui seguì Gran Tour nel 1997 su Raitre.
Spesso ospite del Maurizio Costanzo show nella seconda metà degli anni Novanta, aveva poi lasciato il piccolo schermo e cominciato una nuova sfida nel campo della solidarietà e del volontariato: aveva creato nel 1995 l'Associazione Bambini in Emergenza, adottato una bambina romena malata di Aids, morta nel 1996, e promosso la legge per il Garante dell'Infanzia nel Lazio. Aveva cavalcato anche la scena politica: nel 1999 si era candidato alle Elezioni europee nelle liste di Alleanza Nazionale nel collegio Centro, ed era risultato primo dei non Lazio sempre per An. Un anno dopo era uscito dal gruppo consiliare e si era iscritto al gruppo misto di cui era diventato capogruppo. Fra i numerosi riconoscimenti che Damato ha ricevuto quello a cui era particolarmente legato è il Premio Motta per una diretta di 6 ore dedicata all'Aids. Fra gli altri, anche il Premio della critica radiotelevisiva come migliore conduttore.