Ci sarebbe un errore umano dietro l’episodio dell’intossicazione di 25 persone per eccesso di cloro nella piscina comunale di Bosco Chiesanuova, in provincia di Verona. Quattro hanno accusato malesseri più seri e sono state ricoverate in codice giallo negli ospedali di Verona mentre le altre sono state curate negli ospedali di Negrar e San Bonifacio.

Secondo quanto ha spiegato il sindaco Claudio Melotti, «si trattava di un intervento di routine, la prevista ricarica dei contenitori di cloro e acido solforico per la pulizia, operazione che viene fatta periodicamente in ogni piscina. Durante questo intervento la ditta incaricata della fornitura del servizio ha incrociato i tubi dalla cisterna, in questo modo l'acido solforico si è mescolato con il cloro generando una reazione chimica, con esalazione di fumi tossici».

«I fumi - ha aggiunto - dallo scantinato si sono propagati attraverso le bocche di lupo e si sono sparsi nella piscina, intossicando le 25 persone presenti nell'area delle vasche, che hanno causato forti bruciori o problemi respiratori».

Tra i 25 intossicati 9 sono bambini, tra i 3 e i 6 anni, della scuola materna di Romagnano, frazione del comune di Grezzana (Verona), che stavano facendo un corso di nuoto.

Le indagini sono state affidate allo Spisal dell'Ulss 9 Scaligera.

(Unioneonline/s.s.)

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