Sposarsi con non più di trenta invitati? Impossibile per Chiara e Vincenzo, due sposini di Forlì-Cesena, che hanno trovato il modo di aggirare lecitamente il nuovo decreto contro la diffusione del Covid.

La coppia aveva già rinviato il matrimonio a metà marzo e adesso anche questa nuova data rischiava di saltare, perché "investita" last minute dalle restrizioni imposte dal Dpcm del 13 ottobre, che vieta per almeno un mese feste nei locali pubblici a meno che non siano connesse a cerimonie come matrimoni o battesimi, ma comunque con non più di 30 partecipanti.

Loro hanno così deciso di dividere gli invitati in tre feste: sabato sera brindisi e festa coi parenti e amici da Bergamo, domenica a pranzo gli amici stretti e domenica a cena con gli amici scout di lui. Foto ricordo con mascherine rigorosamente indossate per tutti.

"Per tutta la prossima settimana - raccontano Chiara e Vincenzo all'edizione forlivese di Qn - abbiamo in programma piccole cene con qualche invitato che non è riuscito a rientrare nei numeri previsti per i tre ricevimenti. Non c'era altro modo. Con un po' di fantasia lo abbiamo chiamato 'un matrimonio itinerante'".

Gli invitati, spiegano, "ci hanno dato dei matti. Ma siamo felici di esserci ritrovati tutti per questa occasione di gioia - ha detto la sposa - dopo i mesi bui e drammatici dell'emergenza, che, dalle mie parti (Bergamo, ndr) ha picchiato davvero duro. Qualcuno non è riuscito a esserci perché attualmente in quarantena, o perché colpito dal lutto per qualche familiare. Per fortuna ci sono le videochiamate, a farci sentire comunque vicini".

L'idea è venuta ai titolari della location scelta per il ricevimento e tutti gli altri professionisti coinvolti - dal parrucchiere al pasticciere - son stati ben felici di collaborare. Del resto le perdite del settore per tutti i matrimoni che potrebbero saltare - un migliaio secondo dati Istat - rischiano di mettere in ginocchio più di una categoria di lavoratori.

(Unioneonline/D)
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