E' stato risolto nel volgere di poche ore l'omicidio dell'uomo trovato carbonizzato dai carabinieri ieri mattina all'interno della chiesa della Madonna della Catena a Salemi, grazie anche al fiuto dei cani Eros e Jack del Nucleo carabinieri cinofili di Palermo. I militari dell'Arma hanno identificato la vittima, arrestato il presunto assassino e scoperto il movente del delitto. L'omicida sarebbe Fabrizio Castelli, 29 anni, un tossicodipendente, pregiudicato per reati contro il patrimonio; gravemente indiziato dell'omicidio con occultamento e distruzione di cadavere di Moussa Grine: un cittadino tunisino di 43 anni, sposato, munito di regolare permesso di soggiorno, che da alcuni anni viveva a Salemi, dove lavorava come bracciante agricolo stagionale. Il delitto risalirebbe allo scorso 8 gennaio. Vittima e assassino, secondo quanto confessato da Castelli nella notte ai carabinieri e al Pm di Marsala Giacomo Brandini, avrebbero consumato bevande alcoliche insieme in un locale del centro di Salemi, poi i due si sarebbero spostati nella casa canonica continuando a bere. Il tunisino, però, sarebbe rimasto senza soldi e avrebbe preteso denaro da Castelli. Tra i due sarebbe nata una colluttazione, al culmine della quale il giovane avrebbe spinto l'extracomunitario giù per le scale dal primo piano dell'edificio. Nella caduta il tunisino avrebbe battuto la testa, morendo sul colpo. Castelli ne avrebbe trascinato il cadavere lungo il giardino che separa la canonica dalla chiesa, fino a portarlo all'interno della sua unica navata. Infine a più riprese, e a distanza di giorni, gli avrebbe dato fuoco alimentando le fiamme con legname e materiale in plastica.
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