Sono finiti in manette a Padova sei nigeriani accusati di associazione a delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani (anche minorenni) e di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Le indagini, condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania, sono partite dalle dichiarazioni rese da una migrante minorenne partita dalla Nigeria e sbarcata al porto di Pozzallo (Ragusa) a maggio 2016.

Joy (nome di fantasia) è arrivata sulle coste siciliane allettata dalla falsa promessa di un lavoro lecito i cui guadagni le sarebbero serviti per aiutare la famiglia d'origine.

Ma è stata subito rintracciata e prelevata dal connazionale che le aveva organizzato il viaggio, che l'ha portata in strada costringendola a prostituirsi.

Gli inquirenti, partendo dalla testimonianza della minore, hanno portato alla luce un'organizzazione criminale composta da vari nigeriani, alcuni operanti in Italia, altri in Libia, altri ancora nel Paese d'origine, dedita al traffico di esseri umani e allo sfruttamento della prostituzione.

Il sodalizio aveva sede operativa a Padova e si dedicava anche al traffico di stupefacenti, i cui ricavi erano destinati alla tratta dei migranti.
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