Terremoto, la strage: 291 mortiÈ il giorno dei funerali di StatoIl vescovo: "Questa è una guerra"
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Il lavoro incessante dei soccorritori ha consentito di recuperare altri cadaveri, tre dei quali erano sepolti dalle macerie dell'hotel Roma facendo salire così il bilancio delle vittime .
All'ospedale di Perugia è inoltre morto un uomo proveniente da Arquata e a rendere noti gli ultimi dati ufficiali sulle vittime è stata la Protezione civile.
I morti sono ora 291: 230 ad Amatrice, 50 ad Arquata e 11 ad Accumoli.
Intanto, ad Ascoli si sono svolti i funerali di Stato 35 vittime marchigiane del sisma che alle 3,36 della notte tra martedì e mercoledì mattina ha sconvolto il centro Italia.
Le esequie si sono tenute nella palestra di fronte l'obitorio, alla presenza anche del premier Matteo Renzi e del presidente Sergio Mattarella.
A celebrare i funerali il vescovo di Ascoli monsignor Giovanni d'Ercole che durante l'omelia ha detto: "Il terremoto è una guerra".
Sono circa 2500 le persone rimaste senza casa.
Alle 4,50 del mattino è stata registrata un'altra forte scossa di magnitudo 4.
Ieri mattina una replica di magnitudo 4.8 è stata avvertita chiaramente anche a Roma ed ha provocato nuovi crolli e la chiusura del Ponte "A tre occhi" sulla strada regionale 260 che porta ad Amatrice.
Tra i 46 morti accertati nelle Marche i cui nomi sono stati pubblicati sul sito della prefettura di Ascoli Piceno figura anche una persona di origine sarda.
Andrea Cossu, di 45 anni, originario di Sant'Antioco, ma da tempo viveva a Pomezia. Era in vacanza a Pescara del Tronto dove è morto.
I feriti ricoverati negli ospedali - come ha chiarito la Protezione civile - sono 388. Molti i bambini, che non ce l'hanno fatta, che sono ricoverati negli ospedali o che sono ancora sotto le macerie.
In mezzo a tanto dolore, dal Viminale arrivano anche i dati dei numerosi salvataggi portati a termine dai soccorritori: 238 persone sono state estratte vive dalle macerie.
Dal ministro Franceschini, invece, il bilancio dei danni subiti dal patrimonio culturale nelle aree colpite dal sisma.
LA FAMIGLIA DI ORIGINI NUORESI - Tra i feriti ci sono anche due giovani di origini nuoresi. Si tratta di Filippo e Irene Sanna, di 23 e 16 anni, che vivono ad Amatrice assieme ai genitori Mario (55 anni,ex giocatore di basket e rappresentante di commercio nuorese che si è trasferito da anni nella cittadina del reatino) e Stefania Ciriello, medico, e a un altro fratello di 19 anni, Riccardo.
Filippo è stato estratto dalle macerie della sua casa ed è ricoverato in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Pescara, la sorella è ferita gravemente ma non correrebbe pericolo di vita.
Il resto della famiglia si è salvato. Della loro casa non resta più nulla.
Nella notte ci sono state 60 scosse di assestamento una della quali, registrata dai sismografi alle 5,17, è stata di 4,5 gradi della scala Richter.
Oltre 2500 gli sfollati che hanno passato la notte nei campi allestiti dalla protezione civile o in alcuni alberghi della zona messi generosamente a disposizione da imprenditori.
SOCCORSI DIFFICILI - I soccorsi sono particolarmente difficili. "E' tutto molto più complicato rispetto a L'Aquila", continuano a dire i soccorritori. Le strade di Ametrana e degli altri piccoli comuni colpiti dal sisma sono particolarmente strette e i mezzi pesanti non possono arrivare.
INCHIESTA DELLA PROCURA - La procura di Rieti ha aperto un'inchiesta per l'ipotesi di disastro colposo. Lo conferma il procuratore capo Giuseppe Saieva, specificando che "al momento ci stiamo solo preoccupando di identificare i cadaveri, farci confermare la causa della morte, che sia da crollo, e poi autorizzare le sepolture. In prosieguo vedremo come procedere".
IL TERREMOTO - La scossa di terremoto di magnitudo 6.0 alle ore 3.36 ha colpito la provincia di Rieti, stesso orario di quello che nel 2009 devastò L'Aquila.
Il sisma è stato avvertito con forza anche a Roma e in tutto il centro Italia.
Pochi minuti dopo un'altra scossa pari a 3,9° è stata registrata a Norcia, nel perugino. In tutto si sono registrate 8 scosse, tre superiori al 5.0. Lo sciame sismico è proseguito per tutta la giornata.
La prima scossa, che è durata un'eternità - ben 142 secondi -, ha buttato giù dal letto migliaia di persone ed è stata avvertita molto forte da Rimini fino a Napoli. L'epicentro è nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, Lazio, a soli 4 chilometri di profondità, un paese equidistante da Amatrice e Norcia.
AMATRICE RASA AL SUOLO - Decine i dispersi ad Amatrice dove diversi corpi sono stati già estratti dalle macerie mentre altre due vittime sono state trovate alle porte del paese. Proprio questo fine settimana era in programma nel paese la celebre sagra degli spaghetti all'amatriciana, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.
Anche per questo erano ancora tanti i romani e i villeggianti nella cittadina laziale. L'appuntamento, previsto per sabato e domenica prossimi, quest'anno aveva anche una doppia importanza: si celebrava infatti la 50esima edizione della festa della pasta a base di pomodoro, pecorino e guanciale.
IL SINDACO - "Qui è un dramma vero, sono nel mezzo di un paese che non c'è più". Ha detto Sergio Pirozzi, il sindaco di Amatrice nel reatino colpito dal terremoto di questa notte. "Ci sono stati crolli. La popolazione è in strada e stiamo portando tutti verso la zona di evacuazione, quella dei campi sportivi".
SCOSSE DI ASSESTAMENTO - Dal giorno del sisma principale sono state registrate oltre mille scosse di assestamento e almeno due scosse di grande potenza.