L'inchiesta sui fondi raccolti dagli sms di solidarietà per la ricostruzione post-terremoto potrebbe concludersi "in una bolla di sapone".

Lo ha affermato il Procuratore Capo di Rieti, Giuseppe Saieva, in riferimento all'indagine aperta in seguito alle dichiarazioni del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi che, ospite della kermesse di Fratelli d'Italia Atreju, aveva affermato: "Nemmeno un euro dei 33 milioni donati dagli italiani attraverso gli sms solidali o i bonifici di solidarietà è finito ai terremotati".

"Abbiamo aperto un fascicolo a modello 45 per verificare la sussistenza o meno di ipotesi di reato. Allo stato non abbiamo alcuna ipotesi di reato da formulare", ha continuato il procuratore.

"Mi pare che le dichiarazioni del sindaco di Amatrice fossero generiche: non ha parlato di appropriazione da parte di terzi, ma semplicemente del fatto che non erano arrivati ad Amatrice i contributi frutto di donazioni tramite la Telecom", ha spiegato il magistrato.

Ai giornalisti che gli hanno chiesto se ascolterà il primo cittadino di Amatrice come persona informata dei fatti, ha risposto: "Penso che sia doveroso".

Intanto il sindaco Sergio Pirozzi si è recato in Procura per incontrare Saieva.

PIROZZI: "LA PROTEZIONE CIVILE SEMPRE VICINO A NOI" - Oggi Pirozzi è tornato sull'argomento, parlando del ruolo della protezione civile negli aiuti alle popolazioni colpite dal sisma: "La protezione civile non c'entra nulla, non è mai stata chiamata in causa. Non ho mai detto che i fondi donati con gli sms siano spariti", ha affermato.

"Ho detto", ha poi precisato, "che in merito alla gestione di quei fondi è stata fatta una scelta scellerata che non ha tenuto conto della volontà degli italiani".

Come spendere i 33 milioni di euro raccolti, ha spiegato Pirozzi, lo ha stabilito "il comitato dei saggi, di cui la protezione civile non fa parte".

Il denaro raccolto, per il primo cittadino di Amatrice, è stato utilizzato anche per opere pubbliche realizzate non nei paesi colpiti dal sisma.

Ieri, con un comunicato, il Dipartimento della protezione civile aveva risposto alla denuncia del sindaco, affermando che nessun euro donato dagli italiani è "sparito".

"Le donazioni raccolte grazie alla generosità degli italiani, secondo quanto disposto dal decreto legge 189 convertito dalla legge 229 del 2016, sono confluite nella contabilità speciale del commissario straordinario alla ricostruzione dopo l'approvazione dei progetti proposti dalle regioni d'intesa con i territori colpiti", dichiarava il documento.

(Redazione Online/F)
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