Sui fondali del Mar Ionio c'è un sistema di spaccature profonde - una "finestra" lo hanno definito gli scienziati - che sarebbe alla base del lento e progressivo allontanamento tra Calabria e Sicilia e dell'alto rischio di terremoti nella zona.

È quanto è stato scoperto da un team di ricercatori italiani e pubblicato su Nature Communication.

"Le numerose campagne oceanografiche effettuate nella zona hanno permesso di scoprire un diffuso sistema di faglie non lontano dalle coste, ed è una cosa importante, perché ora possiamo sorvegliarlo", spiega la ricercatrice Alina Polonia.

Nessun allarme, si tratta di processi lenti e non catastrofici che confermano i rischi geologici che caratterizzano la zona. Ed anzi, meglio, spiega la ricercatrice Alina Polonia, perché "faglie a terra farebbero più danni".

Si tratta, continua la ricercatrice, "di faglie che controllano anche la formazione del Monte Etna, a dimostrazione che si tratta di strutture in grado di innescare processi vulcanici e di causare terremoti".

Sono profonde e lunghe decine di chilometri, e separano blocchi di crosta terrestre in movimento reciproco.

(Unioneonline/L)
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