Un deposito di circa 600 metri quadrati dove erano stoccate, in condizioni igienico-sanitarie precarie, oltre 270 tonnellate di barattoli di sughi e conserve completamente privi di documenti indicanti provenienza e tracciabilità degli ingredienti.

E’ stato scoperto a San Marzano sul Sarno (in provincia di Salerno) -, una zona della Campania nota proprio per la produzione conserviera – nel corso di un blitz dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare – nome in codice “Scarlatto 3” - con l’ausilio del personale sanitario della Asl.

Dopo il controllo, ravvisate numerose irregolarità, i militari hanno decretato la sospensione immediata dell’attività.

Oltre alle carenze igieniche, gli uomini dell'Arma hanno scoperto che la destinazione d’uso della struttura non era mai stata comunicata all’Autorità Sanitaria e, inoltre, nel magazzino sono state trovate “ingentissime quantità di conserve vegetali, confezionate in barattoli di banda stagnata di diversi formati, in rilevante parte costituite da pomodoro e legumi, la cui origine, provenienza e titolarità hanno richiesto più giorni per una corretta ricostruzione di filiera”.

Dove non è stato possibile acquisire documentazione sulla provenienza, si è provveduto al sequestro della merce, per un valore complessivo di quasi 300mila euro.

Ora le indagini, che seguono di pochi giorni quelle condotte dallo stesso reparto dei carabinieri di Salerno per la tutela agro-alimentare di Salerno che hanno portato al sequestro di ben 821 tonnellate di concentrato di pomodoro ad una nota azienda conserviera della zona, proseguono per verificare se le conserve irregolari siano già riuscite ad arrivare sugli scaffali della grande distribuzione.

(Unioneonline/l.f.)

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