Non c'è più nulla da fare per la piccola Aurora, la bimba di due anni ferita alla testa da un colpo di pistola sparato dal padre due giorni fa in una villetta a Carignano, nel Torinese.

La piccola era l'unica sopravvissuta: l'uomo, Alberto Accastello, operaio di 40 anni, ha sparato alla moglie, Barbara Gargano, 38 anni, ai due figli e al cane, poi si è suicidato. La donna è morta in casa. Il gemello di Aurora, Alessandro, come rilevato dall'autopsia, è stato colpito mentre dormiva nella culla ed è morto durante il trasporto all'ospedale.

Quanto alla sorellina, il proiettile le aveva procurato un gravissimo trauma cranico. Ricoverata in coma da lunedì mattina all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, al termine del periodo di osservazione da parte dei medici iniziato nel pomeriggio ne è stato dichiarato ufficialmente il decesso.

LA STRAGE - L'operaio prima della tragedia ha telefonato al fratello Marco, che abita a Racconigi: "Voglio uccidermi", gli ha detto. Il fratello ha lanciato l'allarme, ma è stato inutile. Dopo avere chiuso la telefonata, alle cinque di mattina, Accastello ha impugnato una pistola calibro 22, che regolarmente deteneva in casa, e ha fatto fuoco sulla sua famiglia.

Gli spari hanno svegliato i vicini che hanno chiamato il 112. Barbara Gargano è stata trovata riversa per terra, già morta, mentre il marito è deceduto poco dopo l'arrivo dei sanitari. I due piccoli, ancora nei loro lettini, sono stati immediatamente soccorsi e trasportati nell'ospedale Regina Margherita nel capoluogo piemontese, ma per Alessandro non c'è stato nulla da fare.

Negli ultimi tempi, secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, la coppia litigava spesso e la moglie avrebbe espresso al marito la volontà di separarsi e di voler andare via di casa. Proprio in queste litigate e nella decisione della donna sarebbe da ricercarsi, sempre secondo gli inquirenti, il movente che ha spinto Accastello a premere il grilletto, a sterminare la sua famiglia e a uccidersi.

(Unioneonline/D)
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