Un grande desiderio di ritorno alla normalità nel Paese, ma che secondo Mario Draghi non potrà ancora concretizzarsi. Al punto che, lo Stato di emergenza in scadenza il 31 luglio, verrà quasi senz’altro prorogato, e molto probabilmente sino alla fine dell’anno.

 Per il premier non è, dunque, ancora tempo di privarsi di quei poteri straordinari con cui fronteggiare la pandemia e garantire la diffusione capillare della campagna vaccinale.

Ancora da affrontare, in particolare, la situazione che seguirà alle vacanze estive, la ripartenza ordinata e sicura a settembre-ottobre. Le terze dosi dei vaccini e poi il rischio della varianti.

La decisione di Draghi, che dovrà essere discussa in Consiglio dei ministri, si scontra con il punto di vista di Matteo Salvini, che in mattinata ha ribadito: “Siamo al 95% di copertura vaccinale per gli over 80, i fragili sono tutti al riparo, dai 60 anni in su sono rimasti 3milioni di italiani scoperti. Non ne abbiamo ancora parlato con Draghi, ma a mio avviso non ci sono i presupposti per trascinare lo stato di emergenza. Credo sarebbe un bel messaggio, come dire il peggio è passato".

Di pari avviso anche il ministro Mariastella Gelmini: “Non ne abbiamo ancora parlato, ma credo che i tempi siano maturi per chiudere la fase emergenziale e attrezzarsi con strumenti ordinari. Naturalmente senza rinunciare al prezioso contributo del generale Figliuolo. La fine dello stato di emergenza sarebbe un bel segnale anche per il turismo”.

Un’apertura era addirittura arrivata anche dal ministro della Salute Speranza, che in un’intervista aveva spiegato: “Non abbiamo ancora deciso, 45 giorni durante una pandemia sono un tempo notevole per fare previsioni. Ma sarebbe bello chiudere con lo stato di emergenza, dare un segnale positivo al Paese. Se così fosse, però, dovremmo individuare una strada normativa per prolungare l’attività del Comitato tecnico-scientifico e della struttura del commissario Figliuolo”.

Ora la palla passa, dunque, nelle mani di Draghi, che non sembra però intenzionato a rinunciare alla proroga, che consentirà al governo di adottare altri Dpcm dopo il 31 luglio, comprese eventuali nuove restrizioni se i contagi dovessero tornare a impennarsi.

E questo perché, nonostante le rassicurazioni degli esperti sull’efficacia dei vaccini, le mutazioni del virus continuano a fare paura.

(Unioneonline/v.l.)

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