"La nostra non è stata e non sarà mai una battaglia per il metodo Stamina. Davide Vannoni è un millantatore, non ha inventato nulla".

Lo ha affermato Guido De Barros, il padre della piccola Sofia - la bimba di otto anni morta sabato scorso dopo anni di lotta contro una grave malattia rara, la leucodistrofia metacromatica -, in un'intervista al "Corriere della Sera".

"Abbiamo cercato una speranza nelle staminali, non c'è niente per questi bambini", ha poi dichiarato.

La piccola si era sottoposta ad alcuni trattamenti relativi al metodo Stamina - la cui applicazione è oggi vietata in Italia - agli Spedali Civili di Brescia.

La sua storia era stata raccontata dalla trasmissione tv "Le Iene".

"Noi, insieme a Sofia, continueremo a batterci per aiutare le decine di migliaia di bambini affetti da patologie neurologiche rare e le loro famiglie a non essere più invisibili", ha detto insieme alla moglie Caterina Ceccuti, giornalista e scrittrice.

"Sapevamo che le staminali non avrebbero rigenerato i neuroni di Sofia come millantava Vannoni, perché non esiste nessun laboratorio al mondo in grado di sostituire cellule neuronali malate con cellule sane. Nostra figlia non sarebbe guarita, ma da quelle infusioni avrebbe continuato a trarre benefici", hanno proseguito.

La coppia ha fondato la onlus "Voa Voa! Amici di Sofia", che ha collaborato con l'ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

Il funerale di Sofia si terrà dopodomani nella chiesa fiorentina di San Miniato al Monte.

(Unioneonline/F)

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