"Distinguiamo l'aspetto penale dalla responsabilità etica e politica. A me pare che ci sia molto poco al di là di qualche fatto specifico. Non siamo davanti a una nuova Mani Pulite".

Così Antonio Di Pietro è intervenuto questa mattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano.

Le sue parole si riferiscono al giro di corruzione che nelle scorse settimane ha coinvolto, e sta coinvolgendo, politici e imprenditori romani riguardo la costruzione del'impianto che ospiterà nei prossimi anni le partite della Roma.

L'ex ministro, fra le altre cose, ha proseguito: "Prima di esprimere un giudizio di sostenibilità di queste accuse vorrei leggerle, anche perché la corruzione è come il matrimonio, ci vuole un beneficio, non semplici promesse, e serve anche l'atto contrario agli obblighi di ufficio. Sul piano processuale vedo poche cose".

E infine: "Sul piano investigativo c'è una forte evoluzione. Ai nostri tempi il ruolo del pm e della polizia era il ruolo del becchino, prima ci scappava il morto e poi si capiva chi l'aveva ammazzato. Ora molte inchieste sono preventive, ma vanno alla ricerca del morto, vedono se c'è o meno il morto. Questo è giusto, ma non deve recare pregiudizi nei confronti di persone che magari sono innocenti".

(Unioneonline/M)

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