Sfruttavano i migranti ospitati nei centri d'accoglienza della Calabria per il lavoro di raccolta nei campi di fragole e patate della Sila.

Con questa accusa, i carabinieri hanno arrestato 14 caporali, che dovranno rispondere anche di intermediazione illecita, tentata truffa aggravata e abuso d'ufficio.

Tra le persone coinvolte, anche il presidente e due responsabili della gestione di un centro di accoglienza straordinaria che reclutavano i rifugiati a loro affidati per essere impiegati in nero come braccianti e pastori in numerose aziende agricole del luogo, in concorso con i titolari.

Secondo gli inquirenti, i braccianti venivano pagati 15-20 euro in nero per lavorare non meno di 10 ore al giorno.
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