Sette giovani detenuti del carcere Beccaria di Milano, forse approfittando di lavori in corso da tempo nel penitenziario o dei ranghi ridotti della polizia penitenziaria nel giorno di Natale, sono evasi ieri attorno alle 16,30, sembrerebbe attraverso un varco nel muro.

In due sono già stati riportati nel penitenziario, un terzo è tornato autonomamente stamani e per gli altri quattro sono in corso ricerche a tappeto. Nelle ore successive alla fuoriuscita dei sette ragazzi - tutti tra i 17 e i 19 anni - in alcune celle dello stesso penitenziario altri reclusi hanno appiccato fuoco ai materassi e sono arrivati cinque mezzi dei vigili del fuoco per tenere la situazione sotto controllo. Quattro agenti sono finiti in ospedale per intossicazione.

Si è detto «sconcertato» Matteo Salvini, tutti gli agenti reperibili vista la situazione sono tornati in servizio e oggi sono attesi i vertici del Dipartimento della giustizia minorile.

Negli istituti minorili, per ragioni connesse anche al sovraffollamento penitenziario nelle carceri, l'età dei detenuti - ricorda il segretario della Uilpa Gennarino De Fazio- può arrivare fino 25 anni. «Molte delle problematiche che investono le carceri - sottolinea il sindacalista - si ritrovano anche negli istituti penali per minorenni. In particolare, sono in vorticoso aumento i casi d'aggressione agli operatori, di sommosse e, come in questo caso, di evasione. Ciò è evidentemente imputabile a una serie di fattori», tra cui appunto «l'innalzamento del limite d'età».

Secondo il segretario del sindacato autonomo Sappe, Donato Capece, sarebbero diversi gli agenti e i detenuti in prenda a convulsioni e vomito per aver respirato il fumo dei materassi incendiati. Capece ha poi ricordato che in queste ore di alta tensione presso il Beccaria ci sono vigili del fuoco, forze dell'ordine e i soccorritori del 118. 

(Unioneonline/L)

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