E’ stata segregata in casa per diversi giorni, con lo scopo di costringerla a un matrimonio combinato con un 31enne nordafricano che voleva ottenere la cittadinanza italiana.

L’incredibile vicenda che vede come vittima una 27enne residente nel Modenese è stata portata alla luce dai carabinieri di Reggio Emilia, in un’indagine che è partita da una frode informatica.

Per questo otto stranieri tra i 23 e i 43 anni, residenti tra le province di Reggio Emilia, Torino e Verona, sono indagati a piede libero. Le accuse sono concorso in sequestro di persona, spaccio di stupefacenti, frode informatica ed induzione al matrimonio mediante inganno.

Tutto nasce nel 2020, quando una 29enne reggiana che aveva perso il telefonino, riattivata la sua utenza si è accorta che la sua mail era stata utilizzata da sconosciuti per scambiarsi informazioni, documenti e foto. Si è presentata in caserma per la denuncia e i militari hanno identificato un 31enne nordafricano che tramite mail cercava di indurre la vittima 27enne a sposarlo per fargli ottenere la cittadinanza italiana in cambio di un compenso di 10mila euro.

Qui è iniziato il calvario per la ragazza, che aveva rifiutato il matrimonio combinato. Il 31enne prima l’ha privata di documenti e cellulare, poi l’ha segregata prima nella casa di una coppia di cittadini albanesi a Reggio Emilia, poi in un altro appartamento nel Veronese di proprietà di un altro nordafricano.

La giovane alla fine, grazie anche a un po’ di fortuna, è riuscita a fuggire e ha denunciato tutto. Dall’inchiesta è emerso che i luoghi in cui è stata segregata la 27enne erano anche basi per lo spaccio di droga.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata