Il Movimento 5 Stelle insiste, ma Matteo Salvini non cede. Continua lo scontro nel governo sull'accoglienza ai migranti della Sea Watch e della Sea Eye, 49 persone che da 15 giorni sono in balia delle onde e del maltempo nel Mar Mediterraneo.

Di Maio, in visita alla Pernigotti a Novi Ligure, ribadisce il concetto espresso nel tardo pomeriggio di ieri.

"Dieci persone tra donne e bambini sono in mezzo al mare e la Ue mette la testa sotto la sabbia. Malta finge di non vedere, ma nessun bimbo deve essere lasciato in mezzo al mare. Non arretriamo sulla politica migratoria che ha permesso di ridurre gli sbarchi, ma siamo disponibili come Italia ad accogliere donne e bambini e a dare una lezione a tutta l'Europa", dichiara il vicepremier e capo politico M5S.

Che poi aggiunge: "Attraverso il ministro Toninelli chiederemo accertamenti per sapere dove queste ong abbiano prelevato queste persone, se gliele ha portate qualche scafista o se hanno fatto un vero salvataggio, su questo il governo non arretra".

Si accoda al ministro anche il presidente della Camera Roberto Fico: "Tutta l'Europa deve fare in modo che quanto successo in questi giorni con la Sea Watch e negli scorsi mesi con altre imbarcazioni nel Mediterraneo non si ripeta più. L'iniziativa presa ieri da Luigi Di Maio è un segnale importante e ne sono contento, allo stesso modo credo che l'Italia non debba essere lasciata sola".

"Non possiamo abbandonare donne e bambini, non possiamo ignorare il loro grido d'allarme. Concordo in pieno con Luigi Di Maio: priorità a queste persone che soffrono", gli fa eco il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano.

L'impressione è che il Movimento sia unito attorno al suo capo politico, ma Salvini non molla di un millimetro.

SALVINI "NON CEDE" - "Non cediamo ai ricatti e alle menzogne", scrive il leader del Carroccio. "Le persone devono essere fatte sbarcare a La Valletta, oppure, visto che le ong hanno bandiera olandese e tedesca, chiedano aiuto a Berlino e Amsterdam (sic) per attivare immediatamente un corridoio umanitario", scrive.

Poi attacca una delle due ong: "Ha violato una delle più logiche ed elementari regole per il soccorso in mare delle persone: nonostante avesse ricevuto un'indicazione ufficiale dalla guardia costiera di Tripoli, che stava per intervenire, ha deciso di disobbedire, caricare a bordo gli immigrati e fuggire". E definisce "vergognoso" l'atteggiamento dell'Europa che tace.

E successivamente rincara la dose, minaccioso: "Finché io sono ministro i porti restano chiusi".

LA DIFFIDENZA DI SEA WATCH - La ong non crede all'offerta di Di Maio: "La sua dichiarazione è stata prontamente smentita da Salvini", osserva la portavoce Giorgia Linardi. "È un'opzione che non possiamo prendere sul serio, Quanto sta avvenendo è scandaloso, è una violazione del diritto internazionale. La trattativa sulla redistribuzione dovrebbe avvenire solo dopo lo sbarco". La ong vede uno spiraglio nel dialogo avviato dalla Commissione Ue con i Paesi membri: "Sappiamo che Francia, Olanda e Germania hanno dato disponibilità: speriamo che una soluzione venga raggiunta presto".

E su Twitter ribadisce il concetto: "La Sea Watch non è un hotspot galleggiante, è una nave di soccorso. È necessario procedere allo sbarco immediato di tutti i 32 ospiti, lo sbarco non può essere subordinato al raggiungimento di un accordo sulla distribuzione delle persone tra gli Stati".

IL PD ALL'ATTACCO - Gli eurodeputati Pd hanno invece inviato una lettera a Federica Mogherini, alto rappresentante Ue per la politica estera, Avramopoulos, commissario Ue per le migrazioni, e Juncker, presidente della Commissione. "I soccorritori ci raccontano di una situazione che sta peggiorando sempre più, a causa delle condizioni climatiche non favorevoli i migranti si trovano a convivere in uno spazio insufficiente: devono dormire per terra, ci sono problemi igienici e sono a rischio di ipotermia e disidratazione", si legge nella missiva, che definisce "intollerabile" il no dell'Italia.

(Unioneonline/L)

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