Scuole paritarie: "Ignorate per la ripresa, il 30% è a rischio collasso"
"Molte famiglie italiane, a causa del virus e della crisi economica, non riescono più a permettersi le rette"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Sulla prossima riapertura delle scuola non siamo stati coinvolti".
Sono le parole di padre Luigi Gaetani, presidente della Cism, la Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori, ad esprimere a Radio Vaticana-Vatican News preoccupazione a nome di tutti gli Istituti pubblici paritari cattolici - spesso gestiti da congregazioni e famiglie religiose - per essere stati completamente dimenticati in una fase delicata per il riavvio in sicurezza delle lezioni.
"Noi - spiega padre Gaetani - continuiamo ad essere invisibili. Al governo, abbiamo indicato patti civici ed educativi, abbiamo scritto al presidente del Consiglio, abbiamo scritto al ministro dell'Istruzione, abbiamo messo a disposizione i nostri spazi. Ma nessuno ci ha interpellato".
"Dobbiamo dirlo chiaramente - lamenta ancora padre Gaetani -: alla base c'è una questione ideologica. Sono stati abbattuti molti muri ideologici, ma purtroppo rimane in piedi quello legato alla scuola pubblica paritaria. La legge 62/2000 è stato un tentativo di superarlo, mettendo sullo stesso piano la scuola pubblica statale e la scuola pubblica paritaria: di fatto, però, il riconoscimento non c'è mai stato. Resta una terribile discriminante".
"Nei mesi scorsi - prosegue il presidente del Cism - avevamo già segnalato che la riapertura di molte nostre scuole a settembre non sarà possibile perché in queste condizioni non potrebbero sopravvivere. Le famiglie italiane hanno subito, a causa del virus, una seconda crisi economica la quale ha impedito loro di rinnovare l'iscrizione per i propri figli. Sono famiglie che pagano due volte per l'istruzione: la prima, attraverso la tassazione generale e la seconda, tramite le rette che hanno deciso di saldare facendo la scelta della scuola pubblica paritaria. Ecco, ora queste famiglie non possono permetterselo più, mandando in crisi molti istituti".
"Il 30% delle nostre scuole è a rischio collasso", l'amara conclusione.
(Unioneonline/v.l.)