"Sulla prossima riapertura delle scuola non siamo stati coinvolti".

Sono le parole di padre Luigi Gaetani, presidente della Cism, la Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori, ad esprimere a Radio Vaticana-Vatican News preoccupazione a nome di tutti gli Istituti pubblici paritari cattolici - spesso gestiti da congregazioni e famiglie religiose - per essere stati completamente dimenticati in una fase delicata per il riavvio in sicurezza delle lezioni.

"Noi - spiega padre Gaetani - continuiamo ad essere invisibili. Al governo, abbiamo indicato patti civici ed educativi, abbiamo scritto al presidente del Consiglio, abbiamo scritto al ministro dell'Istruzione, abbiamo messo a disposizione i nostri spazi. Ma nessuno ci ha interpellato".

"Dobbiamo dirlo chiaramente - lamenta ancora padre Gaetani -: alla base c'è una questione ideologica. Sono stati abbattuti molti muri ideologici, ma purtroppo rimane in piedi quello legato alla scuola pubblica paritaria. La legge 62/2000 è stato un tentativo di superarlo, mettendo sullo stesso piano la scuola pubblica statale e la scuola pubblica paritaria: di fatto, però, il riconoscimento non c'è mai stato. Resta una terribile discriminante".

"Nei mesi scorsi - prosegue il presidente del Cism - avevamo già segnalato che la riapertura di molte nostre scuole a settembre non sarà possibile perché in queste condizioni non potrebbero sopravvivere. Le famiglie italiane hanno subito, a causa del virus, una seconda crisi economica la quale ha impedito loro di rinnovare l'iscrizione per i propri figli. Sono famiglie che pagano due volte per l'istruzione: la prima, attraverso la tassazione generale e la seconda, tramite le rette che hanno deciso di saldare facendo la scelta della scuola pubblica paritaria. Ecco, ora queste famiglie non possono permetterselo più, mandando in crisi molti istituti".

"Il 30% delle nostre scuole è a rischio collasso", l'amara conclusione.

(Unioneonline/v.l.)
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