Gli studenti delle superiori tornano a manifestare nelle piazze, per un esame di maturità diverso ma soprattutto contro l’alternanza scuola-lavoro e dopo le tragiche morti di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci.

Cortei e presidi in oltre 40 città, con alcune organizzazioni chiedono le dimissioni del Ministro dell'Istruzione Bianchi e del Ministro dell'Interno Lamorgese.

"Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci sono vittime di un'Italia in cui muoiono tre lavoratori ogni giorno, e in cui si è deciso di mandare gli studenti a lavorare gratis nelle stesse condizioni. Strappiamo e diamo fuoco ai simboli di Confindustria perché sappiamo chi ha voluto una scuola modellata sugli interessi dei padroni", gridano nelle piazze i ragazzi aderenti alla Fgc (Fronte della Gioventù Comunista).

La protesta contro l'aternanza scuola-lavoro (foto Ansa)
La protesta contro l'aternanza scuola-lavoro (foto Ansa)
La protesta contro l'aternanza scuola-lavoro (foto Ansa)

A TORINO – A Torino forti tensioni tra studenti e forze dell'ordine proprio attorno alla sede di Confindustria. Dopo aver lanciato uova di vernice contro la palazzina di via Vela, alcuni giovani hanno forzato il cancello di ingresso e hanno tentato di entrare negli uffici, costringendo i carabinieri a utilizzare i manganelli per allontanarli. 

Sono almeno quattro i feriti tra le forze dell'ordine che hanno impedito l’accesso dei manifestanti nella sede dell’Unione Industriali, come rende noto la Questura del capoluogo piemontese.

IN SARDEGNA – "Di scuola-lavoro non si può morire". Animati da questo slogan gli studenti sardi hanno preso parte alle manifestazioni nazionali che oggi in tutta Italia hanno svuotato le scuole e riempito le piazze. 

A Sassari il Fronte della Gioventù comunista, tra i promotori della protesta, ha scelto l'emiciclo Garibaldi per manifestare il dissenso e reclamare una scuola migliore. La risposta degli studenti è stata tiepida, con poche decine di manifestanti a scandire slogan: "Diciamo no allo sfruttamento, al lavoro gratis, alla violenza delle forze dell'ordine contro gli studenti che manifestano pacificamente", declamano da un megafono, sotto l'occhio vigile di una ventina fra poliziotti, carabinieri e agenti della polizia locale. "Alternanza, repressione maturità. No alla scuola dei padroni", hanno scandito gli studenti. 

(Unioneonline/v.l.)

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