Diventa un caso la scarcerazione di Pasquale Zagaria, disposta dal Tribunale di Sorveglianza di Sassari come effetto delle prescrizioni anticoronavirus che indicano di sfoltire le presenze nelle carceri facendo scontare altrove la pena.

Zagaria, 60 anni, detto "Bin Laden" era recluso al 41 bis con una condanna definitiva a 20 anni. Legato al clan dei Casalesi, è fratello del superboss Michele.

La decisione di mandarlo ai domiciliari nel Bresciano è stata presa "per l'impossibilità di garantirgli nelle strutture sanitarie dell'Isola la prosecuzione del percorso terapeutico di cui ha bisogno per una grave patologia".

I magistrati per evitare la scarcerazione hanno anche chiesto il suo trasferimento in un altro istituto ma "dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria - si legge nel provvedimento del Tribunale di Sorveglianza - non è giunta risposta alcuna.

Sulla scarcerazione Alfonso Bonafede vuole vederci chiaro, per questo ha incaricato gli ispettori di via Arenula di svolgere i dovuti accertamenti.

"Ennesimo boss mafioso pluricondannato fuori dal carcere per l'emergenza Covid-19", attacca la Lega. "Questa volta a beneficiarne è stato Pasquale Zagaria, del clan dei Casalesi. La Lega ha chiesto al ministro della Giustizia Bonafede di riferire urgentemente in commissione Antimafia. Vogliamo capire cosa il Guardasigilli intenda fare affinché i detenuti più pericolosi non ritornino nei loro territori".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata