Non c'è stata nessuna sassaiola contro gli studenti cinesi ieri a Frosinone. Lo fa sapere la Poliza di Stato che, dopo aver effettuato approfondite indagini sull'episodio definito inquietante da molti, ha deciso di denunciare per procurato allarme il professore che aveva diffuso la notizia, rivelatasi priva di fondamento.

Già ieri sera la Questura, subito dopo la diffusione della notizia, ha dato avvio ad accertamenti approfonditi per verificare le informazioni e individuare gli eventuali responsabili di quella che a questo punto era solo una presunta illegalità-

Le ricerche effettuate dalla Digos hanno appurato quanto segue. Il professore che aveva reso pubblico l'episodio informando i giornalisti nel corso di un'estemporanea conferenza stampa non aveva conoscenza diretta degli accadimenti, aveva solo riferito informazioni raccolte da un'altra docente.

La prof a sua volta aveva appreso da un generico racconto di una studentessa cinese dell'Accademia di Belle Arti che su una chat seguita esclusivamente da suoi connazionali, un altro giovane cinese aveva fatto riferimento a presunti e non meglio descritti episodi di intolleranza verso cittadini cinesi che sarebbero per giunta avvenuti a Roma, e non a Frosinone.

Il giovane nella chat non aveva fatto alcun riferimento né all'Accademia di Belle Arti di Frosinone né ad una sassaiola contro gli studenti. Tuttavia, il contenuto di tale conversazione, a causa di un errato utilizzo del traduttore di Google si è trasformato nell'episodio inquietante su cui ieri si è espressa, condannandolo, tutta la politica italiana.

La notizia diffusa dunque, alla luce degli approfondimenti eseguiti, "va considerata totalmente priva di fondamento". Il professore è stato segnalato all'autorità giudiziaria per procurato allarme.

(Unioneonline/L)
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