Samuele, giù dalla finestra a 4 anni: condannato a 18 anni per omicidio il domestico
Era ritenuto una persona fidata e prestava servizio presso diverse famiglie della zona, ha lanciato il bambino nel vuotoFiori e pupazzi sul luogo della tragedia (Ansa)
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Una vicenda che ha provocato clamore e tristezza a Napoli quella della morte del piccolo Samuele, il bimbo di appena 4 anni caduto nel vuoto. Buttato giù dal domestico, fino ad allora ritenuto una persona fidata.
Oggi, a un anno e dieci giorni dalla tragedia, il gup ha chiuso il processo di primo grado in abbreviato condannando a 18 anni Mariano Cannio, 39enne in cura per una patologia psichiatrica.
Presenti, alla lettura della sentenza, i genitori di Samuele, il nonno e altri suoi familiari che non sono riusciti a trattenere l'emozione. “Non è opportuno parlare di soddisfazione, - ha detto riportando il loro pensiero il legale della famiglia - ci siamo rimessi nelle mani della legge”.
Cannio venne individuato dalla Squadra Mobile e sottoposto a fermo il giorno dopo la tragedia: per prenderlo fu necessario un espediente. Agli inquirenti che lo interrogarono confessò di avere fatto cadere il piccolo giù, notizia accolta con incredulità nel quartiere dove il 39enne domestico prestava servizio anche presso altre famiglie.
Una consulenza lo ha ritenuto capace di intendere e volere, malgrado la patologia psichiatrica tenuta sotto controllo con le cure.
(Unioneonline/L)