Ruby bis, la difesa: "Minetti come Cappato, anche prostituirsi è un diritto"
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La vicenda di dj Fabo e delle Olgettine ha un punto in comune: la libertà di autodeterminazione.
È questa la tesi sostenuta dall'avvocato Pasquale Pantano, difensore di Nicole Minetti, davanti alla Corte d'Appello di Milano nel secondo grado "bis" del processo "Ruby bis", anche a carico di Emilio Fede. E proprio per questo il legale ha sollevato la questione di illegittimità costituzionale della legge Merlin, che nel 1958 abolì la regolamentazione della prostituzione, chiudendo le case di tolleranza e introducendo i reati di sfruttamento, induzione e favoreggiamento della prostituzione.
Marco Cappato ha aiutato nell'esercizio "di un diritto", che consiste nella "libertà di decidere della propria vita" e lo stesso principio vale anche per Nicole Minetti, ex consigliera regionale lombarda, che ha solo aiutato ospiti alle serate di Silvio Berlusconi ad Arcore "nell'esercizio libero della prostituzione".
Anche il legale di Fede, l'avvocato Salvatore Pino, ha ricordato come le ospiti di Arcore fossero "giovani ragazze che vogliono lavorare in televisione e che hanno le loro aspirazioni: secondo la giurisprudenza, il reato d'istigazione al suicidio non è punibile se l'istigazione non è accolta". E questo per l'avvocato Pino vale anche per anche il reato di induzione alla prostituzione contestato a Fede.
LA SENTENZA - Nel pomeriggio è stata emessa la sentenza: i giudici hanno lievemente ridotto le pene per Fede a 4 anni e 7 mesi e per la Minetti a 2 anni e 10 mesi.
Le toghe, "in parziale riforma" rispetto alla sentenza di appello, hanno assolto entrambi gli imputati da alcuni episodi relativi ai capi di imputazione, ma di fatto hanno accolto la tesi accusatoria del pg Daniela Meliota, secondo cui l'ex direttore del Tg4 svolgeva il ruolo di "selezionatore delle fanciulle per Berlusconi".
Una funzione che aveva due scopi: "mantenere la poltrona" a Mediaset e "recuperare denaro che, in percentuale, finisce nelle sue tasche per far felice e mettere di buon umore Berlusconi". Fede, per l'accusa, riusciva a persuadere le Olgettine dietro "la promessa di avere un posto di lavoro", le ragazze varcavano la soglia di Arcore grazie a lui che "offre sempre merce nuova ai servigi sessuali di Berlusconi".
La Minetti, chiamata a rispondere di favoreggiamento della prostituzione delle maggiorenni, è considerata invece la referente degli appartamenti di via Olgettina, in cui vivevano le ragazze.
"Perche la Minetti fa tutto questo? Per carità cristiana, per amicizia? - si chiede il pg -. Perché c'è speculazione, lei trae un vantaggio direttamente da Berlusconi, è Berlusconi che l'ha fatta consigliera regionale".
Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra 90 giorni.
(Unioneonline/D)