Una martellata sul braccialetto elettronico e il sistema di controllo è fuori uso.

È tornato in libertà così, di notte, un killer della 'ndrangheta condannato a due ergastoli (uno dei quali poi commutato in 30 anni) per altrettanti omicidi, tra cui quello di un appuntato dei Carabinieri. Massimiliano Sestito, di 52 anni, è infatti evaso nella serata del 30 gennaio dall'abitazione dove stava scontando la detenzione domiciliare a Pero, nel Milanese.

La fuga è avvenuta poco prima del pronunciamento della Cassazione per un ricorso fatto dai suoi legali, che era previsto per domani: Sestito stava ricorrendo contro la sentenza di ergastolo inflittagli per l'omicidio a lui attribuito del boss Vincenzo Femia. Peraltro Sestito era già evaso nell'agosto del 2013, mentre si trovava in regime di semilibertà concessa dal carcere romano di Rebibbia, ed era stato poi riarrestato mentre si trovava in vacanza al mare, nel Salernitano.

Il killer era stato scarcerato da Terni il 12 gennaio su provvedimento emesso dalla Corte d'Assise d'Appello di Roma. I domiciliari erano stati concessi su richiesta della difesa. Nell'ottobre del 2021 in appello a Roma era stato confermato l'ergastolo per l'omicidio del boss della 'ndrangheta Vincenzo Femia, e l'uomo era stato sottoposto a misura cautelare in attesa dell'udienza in Cassazione fissata per il 3 febbraio.

(Unioneonline/v.f.)

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