Con l'accusa di usura aggravata e tentata estorsione un 45enne romano è finito in manette.

Le indagini dei carabinieri sono partite nel febbraio del 2017 dall'accusa di un imprenditore, operante nel settore della torrefazione del caffè, il quale, dopo aver subito per anni ogni tipo di vessazione, ha deciso di denunciare il proprio strozzino.

Le successive attività tecniche e gli accertamenti bancari e patrimoniali eseguiti hanno permesso ai carabinieri di ricostruire l'entità del denaro elargito e degli interessi usurari: a fronte di un prestito di 630mila euro, la vittima ha versato, in sei anni, la somma di 4.246.000 euro circa, pari a un interesse del 673,97%.

L'arrestato insieme al complice (indagato in stato di libertà) aveva "ereditato" dal padre i crediti accumulati in anni di attività usuraria. Sequestrati beni per oltre 7 milioni di euro.

Nel corso delle indagini, oltre all'imprenditore, è stata individuata anche un'altra vittima dell'attività usuraria, un noto gallerista d'arte romano che ha subito danni per milioni di euro, rischiando più volte di perdere la sua società.

(Redazione Online/s.a.)
© Riproduzione riservata