Il generale Roberto Vannacci è indagato dalla Procura militare per peculato e truffa.

Lo riporta il Corriere della Sera. Sotto la lente della magistratura il periodo tra il 2021 e il 2022, in cui Vannacci è stato a Mosca come addetto militare, prima che il Cremlino decretasse l’espulsione di diplomatici e militari italiani.

Nel mirino degli inquirenti indennità di servizio per i familiari percepite illecitamente, spese per benefit e per l’organizzazione di eventi e cene che non si sarebbero mai tenuti.

Il generale, già oggetto di un’inchiesta interna dell’Esercito dopo le polemiche scoppiate in seguito alla pubblicazione del libro “Il mondo al contrario”, avrebbe percepito l’indennità di servizio all’estero per la presenza con lui in Russia di moglie e figlie. Tuttavia i familiari secondo gli inquirenti non c’erano: sarebbero emerse delle incongruenze tra le autocertificazioni di Vannacci e i dati riscontrati sui passaporti delle donne.

Le feste e le cene. Vannacci ha ottenuto rimborsi per eventi e cene per la “promozione del Paese Italia”, organizzati in ristoranti di Mosca e nella propria abitazione. Vittorio Parrella, indicato tra i partecipanti, ha smentito di esservi mai stato e ha anche messo in dubbio l’effettiva esistenza di questi eventi organizzati. Tra le richieste di rimborso, inoltre, ce n’è una per una festa che si sarebbe svolta nell’alloggio di servizio di Vannacci il 23 maggio 2023, quando i militari erano già stati espulsi dalla Russia.

Infine, 9mila euro spesi per una Bmw, a quanto pare senza autorizzazioni. Secondo quanto riporta il Corriere «nel luglio 2018 lo Stato maggiore aveva autorizzato l’alienazione dell’auto entro il 31 ottobre 2018 e comunque al manifestarsi di inefficienze che potevano richiedere onerosi interventi di manutenzione». Vannacci non avrebbe però rispettato le disposizioni. Per questo si è deciso di affidare il dossier alla Corte dei Conti «per le valutazioni di eventuali profili di responsabilità amministrativa e connesso danno erariale relativo alle spese sostenute».

LA DIFESA

«Non parlo di questioni di servizio con la stampa. Sono molto sereno e riferirò nelle sedi opportune», dichiara il generale.

«Le notizie diffuse oggi – spiega invece il suo legale – risultano fare riferimento ad attività d'ufficio già accuratamente ricostruibili dall'interessato oltreché del tutto regolari. Ovviamente, nel rispetto del codice dell'ordinamento militare, tutti i chiarimenti del caso saranno forniti nelle sole sedi istituzionali. Contrariamente a quanto riportato dai media, il generale Vannacci è assolutamente sereno, continua la sua attività divulgativa e presenterà le proprie considerazioni nelle sedi opportune».

(Unioneonline)

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