Ha registrato il suo usuraio e poi ha consegnato tutto alla Guardia di Finanza. L'aguzzino - un pescivendolo di Brancaccio (Palermo) - è stato così arrestato dagli investigatori.

Le accuse sono di usura, tentata estorsione, abusiva attività finanziaria e intralcio alla giustizia.

La vittima, un ristoratore, ha avuto il coraggio di ribellarsi. Nelle telefonate registrate si sente parlare di un prestito di 13mila euro, su cui era stato applicato un tasso d'interesse dell'800 per cento annui.

Il pescivendolo aveva modi parecchio sbrigativi, spesso inseguiva anche in strada le vittime per la riscossione delle rate mensili.

Nella rete dell'usuraio erano finite anche altre persone, ma nessuno lo aveva mai denunciato.

La moglie del pregiudicato è stata denunciata a piede libero.

(Unioneonline/s.a.)
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