Sul suo territorio sorge una delle ex centrali nucleari italiane, spente dopo il referendum del 1987 e oggi si autocandida per ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi e il parco tecnologico. Il Comune piemontese di Trino (Vercelli) ha presentato oggi l’istanza al ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, e a Sogin.

Attraverso il sindaco Daniele Pane, l'amministrazione comunale «chiede di avviare una rivalutazione del territorio al fine di verificarne l'eventuale idoneità». L'autocandidatura è stata approvata con una delibera di giunta, ed è condizionata da alcuni fattori. Tra questi, il buon esito della verifica di idoneità da parte di Sogin e dalla validazione dell'autorità competente in materia di sicurezza.

«A differenza di tutti gli altri, noi il problema ce l'abbiamo», ha spiegato il primo cittadino, riferendosi ai depositi temporanei situati nella ex centrale Enrico Fermi, in cui sono stoccati i rifiuti. «Tra Trino e Saluggia - ha detto - abbiamo circa l'82% di rifiuti d'Italia in termini di radioattività. E dall'estero stanno tornando indietro le scorie ad alta intensità, che dovrebbero finire nel deposito unico. Ma il deposito non c'è, mentre in Francia e in altri Paesi esteri esistono da oltre vent'anni».

(Unioneonline/v.f.)

© Riproduzione riservata