Operazione dei carabinieri a Reggio Calabria.

In manette sono finite 29 persone sospettate di far parte di due gruppi criminali dediti al furto e all'illecita appropriazione di titoli, buoni fruttiferi, libretti postali e liquidità su conti correnti.

Grazie alla complicità di direttori e dipendenti infedeli di alcuni uffici postali, anziani o invalidi sarebbero stati derubati di centinaia di migliaia di euro.

Le indagini sono partite nel 2014 e sono state coordinate dalla Procura di Reggio Calabria.

Sotto osservazione i dipendenti delle Poste: gli operatori attestavano falsamente la paternità dei trasferimenti di denaro e permettevano, con le credenziali di accesso al sistema informatico di Poste italiane, di riciclare il denaro. I carabinieri hanno passato al vaglio migliaia di operazioni illecite in danno di 45 risparmiatori.

Fra gli arrestati, due persone vicine a cosche di 'ndrangheta di Siderno e due ex direttori di uffici postali della provincia di Reggio Calabria.

Poste italiane fa sapere in una nota di aver offerto "come di consueto, e sin dal 2015, anno dell’avvio dell’indagine, la massima collaborazione alla Polizia giudiziaria di Reggio Calabria, impegnata nell’inchiesta su una ipotesi di truffa alla quale avrebbero concorso alcuni suoi dipendenti. L’Azienda è parte lesa nella vicenda".

Poste Italiane - aggiunge la nota - "ha assunto provvedimenti immediati nei confronti degli indagati: alcuni impiegati sono stati licenziati già nel 2015 per gravi irregolarità interne già accertate autonomamente dall’Azienda, per altri è scattata la sospensione".

(Unioneonline/s.a.)
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