Decine di attivisti antifascisti di Pavia questa mattina si sono svegliati e hanno trovato un adesivo sulla porta di casa o del citofono: "Qui vive un antifascista" è la scritta, stampata con caratteri spesso utilizzati da forze di estrema destra e con il simbolo dell'antifascismo barrato, ad esprimere un divieto.

Un vero e proprio raid notturno, alla vigilia delle elezioni.

Presi di mira alcuni attivisti implicati in degli scontri il 5 novembre 2016 e altri attivi sui social nel contrasto alle opinioni razziste e fasciste.

Uno dei "marchiati", Gabriele Duci, ha denunciato così la vicenda sul suo profilo Facebook: "Questa mattina mi son svegliato e ho trovato questa gradita sorpresa accanto al citofono. Negli anni '30 fascisti e nazisti marchiavano i negozi degli ebrei. Negli anni 2000 i neofascisti marchiano le case dei cittadini che si sono espressi pubblicamente contro il fascismo. Evidentemente le cattive abitudini non passano. Anche perchè, sono gli stessi di allora, solo se la prendono con soggetti diversi. Questo adesivo me lo sono meritato perchè mi sono espresso pubblicamente, anche su questo gruppo, contro il fascismo. E continuerò a farlo più forte di prima, perché è il dovere di ogni cittadino democratico. In questi giorni su alcuni giornali si cerca di far passare il termine antifascista come sinonimo di manifestante violento, e questo è profondamento sbagliato. Io non sono un violento, non appartengo a nessuna associazione o partito (e pensate un po', non sono neanche comunista), sono solo un libero cittadino che rifiuta ogni forma di fascismo, come ogni persona a cui sta a cuore la propria libertà e quella degli altri. Libertà che questi schifosi cercano di limitare con l'intimidazione mafiosa del 'so dove abiti'".

Un altro, Alessandro Caiani, ha reagito così: "Qualche valoroso neofascista si è preso la briga di scoprire dove abito, aspettare che non fossimo in casa e lasciarmi questo messaggio intimidatorio. È successo almeno anche a un altro antifascista. Facciamo girare. Ecco cosa succede quando si lasciano i neofascisti liberi di aprire sedi, fare manifestazioni e presentarsi alle elezioni, lasciando impunite le loro aggressioni squadriste".

E ora più di qualcuno chiede di sciogliere forze politiche come Casapound a Forza Nuova.

(Unioneonline/L)
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