Un violentatore «seriale», con una vita dentro e fuori dal carcere che però non l’ha portato a fermarsi, anzi. Così può essere descritto Massimiliano Mulas, il 45enne di origini sarde arrestato a Mestre dopo aver violentato nell’androne di un’abitazione una bambina di 11 anni.

Sangue sardo ma nato in Germania a Bruchsal, cittadina tedesca nel land del Baden-Württemberg, si era fatto notare fin dalla giovane età per il suo temperamento: nel 1998 a Villanova Tulo, ad appena 19 anni, aveva mozzato la testa a un cane e l'aveva fatta trovare a una ragazza in un fustino di detersivo insieme a una lettera con cui chiedeva 300mila lire minacciando, altrimenti, di farle fare la stessa fine dell'animale. 

Già allora, mentre il giovane si trovava in carcere a Buoncammino, una zia da Villanova Tulo raccontava all’Unione Sarda: «È stato in carcere minorile e non può rimettere piede in Germania. È stato mio ospite per mesi, poi ho dovuto dire basta: il Comune lo ha aiutato, facendolo lavorare in cantiere, ma ogni notte si trasformava e combinava stranezze a casa e fuori, lo ho visto perdere qualsiasi controllo e ho paura che prima o poi le sue esplosioni di violenza finiscano in tragedia».

In Veneto nel 2006 il 45enne aveva già subito una condanna pesante a otto anni, per aver violentato, o tentato di farlo, due studentesse nel Padovano. E con il medesimo modus operandi andato in scena nell’ultima violenza: la giovane vittima rientra in casa, viene bloccata all’ingresso dell’abitazione e aggredita sessualmente.  E ancora, proprio allora aveva appena finito di scontare una condanna a quattro anni e mezzo per rapina e violenza sessuale ai danni di una turista in vacanza a Pieve di Cavalese, in Trentino. Qualche anno fa un’altra violenza contestata a Perugia.
Scontati i suoi debiti con la giustizia, Mulas ha trascorso il periodo del Covid in Sardegna, a casa della madre, e poi ha ricominciato a viaggiare. Seguito per un periodo dai servizi sociali è stato a Perugia, Torino e poi in Veneto. 

Lunedì 14 aprile ci sarà l’interrogatorio di convalida del fermo di fronte al gip Alberto Scaramuzza. «Il mio cliente – anticipa l’avvocato Ignazio Ballai del foro di Cagliari, che ne ha assunto la difesa - si avvarrà della facoltà di non rispondere. Quando vedrò le carte, valuterò la strategia difensiva».

(Unioneonline)

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