Clamoroso furto nella notte all'interno della Basilica di San Nicola di Bari.

Il santo di Myra e patrono di Bari, venerato anche da migliaia di fedeli russi e dagli ortodossi e invocato come simbolo di pace in queste settimane di guerra, è stato “profanato” da un ladro che nella notte ha portato via ciò che aveva tra le mani: il libro con tre palle d'argento, una croce in argento con alcune gemme e un anello in oro con pietre. È stata inoltre asportata una collana reliquiaria, nonché il contenuto delle cassette delle offerte. I danni sono ancora da quantificare.

Indaga la Squadra mobile, con gli agenti che stanno visionando le telecamere di sicurezza. Secondo le prime ricostruzioni il malvivente, con mascherina e cappuccio sulla testa, avrebbe agito da solo. Potrebbe essere entrato dall'ingresso laterale, da una grata rotta accanto alla facciata principale della Basilica. "Non un professionista", ritengono gli investigatori, dal momento che la gran parte degli oggetti di valore è stata lasciata all'interno della stessa teca. A dare l'allarme sarebbe stato all'alba il sagrestano, il primo che entra in Basilica la mattina per la messa delle 6. 

Agenti all'esterno della Basilica di San Nicola (Ansa - Fasano)
Agenti all'esterno della Basilica di San Nicola (Ansa - Fasano)
Agenti all'esterno della Basilica di San Nicola (Ansa - Fasano)

Una notizia che “mi lascia sgomento”, ha detto il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro: “Un atto non solo sacrilego ma fortemente offensivo per la comunità di fedeli e devoti nicolaiani e per la città di Bari, che intorno al messaggio del suo Santo patrono ha costruito gran parte della sua identità. Aver sottratto i simboli più evocativi della vita e della missione del vescovo di Myra significa aver ferito profondamente la città".

"Spero - aggiunge Decaro - che l'autore di questo gesto meschino e inqualificabile si ravveda immediatamente restituendo ai padri domenicani gli oggetti sacri. Perché non ci può essere nessuna giustificazione per chi compie un furto nel luogo che custodisce il simbolo e la storia di tutti noi".

(Ansa - Fasano)
(Ansa - Fasano)
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"È triste e doloroso prendere atto che non c'è alcun limite all'oltraggio del sacro – il commento di monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari Bitonto -. In un contesto già faticoso, in cui la sacralità della vita viene abusata dalla guerra, anche un'immagine simbolica, quale la Basilica del Santo di Myra e la sua Icona più rappresentativa, realtà fortemente identitaria per la comunità barese, viene ferita dalla violenza di alcuni che sembrano aver smarrito qualunque senso del pudore verso l'uomo e del timore verso Dio. Quanto accaduto mi lascia fortemente preoccupato non tanto per gli oggetti e il denaro sottratti, ma per la mancanza di rispetto che si è consumata al cuore della fede dei baresi". 

(Unioneonline/D)

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